Scuole in ospedale

Presso l'ospedale di San Fermo la scuola è composta da una sezione dell'Infanzia per i bambini dai tre ai sei anni ed una sezione di Primaria che accoglie tutti i giovani ricoverati in età scolare. Una insegnante di religione cattolica coadiuva le docenti titolari per alcune ore settimanali.

La scuola ospedaliera si articola secondo la seguente organizzazione settimanale:

Scuola dell’infanzia

Lunedì - mercoledì - giovedì dalle 9.30 alle 17.30
Martedì – venerdì dalle 9.30 alle 16.30

Scuola Primaria

Lunedì - mercoledì - giovedì dalle 9.30 alle 17.30
Martedì – venerdì dalle 9.30 alle 16.30

ISTITUTO COMPRENSIVO COMO REBBIO

La sede di sezione ospedaliera presso l’Ospedale S. Anna – San Fermo della Battaglia è il risultato di un Protocollo d’intesa stipulato tra Regione Lombardia e l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia – DG salute per la tutela del diritto all’istruzione degli alunni ricoverati presso le strutture ospedaliere attraverso il servizio di scuola in ospedale e il servizio di istruzione domiciliare.

L’Istituto comprensivo Como-Rebbio, aderisce all’accordo di rete denominato “RETE DELLE SCUOLE IN OSPEDALE DELLA LOMBARDIA”.

Dirigente Scolastico: Dott.ssa De Fazio Daniela
Tel. 031.591280- 031.507349
Fax. 031.500433431 500 4334
Email: coic84300@istruzione.it

Scuola Ospedaliera (insegnanti Grigioni Gemma, Floris Roberta, Maghetti Anna, Grana Samanta)
Tel. 031.5859713
Sito regionale: www.hshlombardia.it

ISTITUTO COMPRENSIVO CANTÙ 2

La scuola Ospedaliera di Cantù funziona per 24 ore settimanali, dalle 9 alle 14 nei giorni lunedì, martedì, giovedì e venerdì, con un’interruzione dalle 12 alle 12:30. Il mercoledì dalle 10 alle 16:30, con un'interruzione dalle 12 alle 12:30.

Pur essendo una sezione di Scuola Primaria accoglie e coinvolge nelle attività anche i bambini della Scuola dell'Infanzia e i ragazzi della Secondaria.

Dirigente scolastico: Dott. Gian Maria Rovelli
Tel. 031.714378
Fax 031.71589
segreteria@scuole-cantu2.it

Scuola Ospedaliera (insegnante Maria Rosa Molteni)
Tel. 031.799485
Fax 031.799239
scuolainospedale2003@libero.it

Finalità e metodologie

Come riportato nelle Linee di Indirizzo Nazionali sulla Scuola in Ospedale e l’Istruzione Domiciliare, pubblicate dal Miur nel Giugno 2019:

“La scuola in ospedale consente la continuità degli studi (il diritto allo studio e il diritto alla salute sono diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione, ai sensi degli articoli 3, 34 e 38) e garantisce, alle bambine e ai bambini, alle studentesse e agli studenti e alle ragazze e ai ragazzi ricoverati, il diritto di conoscere e apprendere in ospedale, nonostante la malattia.

La scuola in ospedale persegue un progetto di tutela globale del bambino/a/ragazzo/a ospedalizzato, che viene preso “in carico”, non solo come paziente o semplice alunno, ma in modo globale e condiviso tra tutti gli operatori con cui viene in contatto, secondo il principio dell’alleanza terapeutica, grazie al quale lo studente è al centro dell’azione sanitaria ed educativa, svolgendovi parte attiva.”

La complessità del contesto ospedaliero richiede ai docenti “una grande capacità di adattamento sia dal punto di vista della flessibilità metodologica-didattica sia rispetto alla dimensione relazionale con l’alunno”, all’interazione con la sua famiglia e “alla cooperazione con figure professionali diverse" (personale medico-sanitario, associazioni di volontariato, ecc).

I docenti in alcuni casi instaurano con il lungo-degente un rapporto individualizzato, in altri casi lavorano con piccoli gruppi costituiti da ragazzi più o meno della stessa età , provenienti però da scuole di tipologie e di indirizzi di studio diversi, svolgendo prevalentemente una funzione di supporto nel recupero di conoscenze e abilità.

La finalità precipua è però quella di creare un collegamento fra l’ambiente ospedaliero e la realtà esterna, riducendo in tal modo l’isolamento dei pazienti e fornendo loro un aiuto in una difficile situazione di sofferenza sia psicologica che fisica.

L’acquisizione e il recupero dei contenuti disciplinari, proposti attraverso percorsi condivisi, diventano quindi strumento flessibile per stimolare il dialogo e il confronto, per placare l’ansia e distrarre i giovani degenti dai loro pensieri negativi.