La prevenzione


COME SI FA PREVENZIONE?

La prevenzione si effettua con la mammografia bilaterale, che consiste nell'esecuzione di due proiezioni radiografiche. La mammella viene compressa nel mammografo sia dall'alto che lateralmente per ottenere una maggiore precisione nella localizzazione di noduli prima che questi siano palpabili.

I mammografi digitali a nostra disposizione, con dose di radiazioni contenuta, permettono di ottenere immagini qualitativamente adeguate, ulteriormente migliorate dalla possibilità di acquisire, con la tomosintesi che permette di studiare la mammella "a strati", un livello di dettaglio ancora più preciso.


QUANDO INIZIARE?

La mammografia viene consigliata come esame di elezione dai 40 anni di età, con cadenza di 12-18 mesi fino ai 49 anni, e con cadenza biennale dai 50 anni in avanti. Per le donne che presentano un'elevata densità ghiandolare (anche in menopausa) e, in genere, per le donne in età fertile, è consigliato abbinare l'ecografia mammaria nella stessa seduta.

Per le donne in gravidanza e per le donne di età inferiore ai 39 anni l'indagine da preferire è l'ecografia mammaria che può essere eseguita annualmente.

 

QUALI PERCORSI SEGUIRE?

Esistono due percorsi: la mammografia clinica e la mammografia di screening.

La mammografia clinica viene richiesta dal medico curante, per le donne dai 40 anni. La signora dovrà provvedere in autonomia alla prenotazione dell'esame presentando l'impegnativa.

Nel secondo caso lo screening mammografico, nell'ambito dell'ATS dell'Insubria, attualmente è offerto alle donne di età compresa tra i 50 e il 74 anni e avviene su invito.


COSA SUCCEDE SE L'ESITO È POSITIVO?

Se la mammografia evidenzia qualcosa di sospetto il medico radiologo organizza e prenota il percorso diagnostico successivo che può consistere nell'ecografia mammaria (se non è già stata eseguita), nella agobiopsia dell'alterazione individuata, che può essere ecoguidata o in guida stereotassica (con il mammografo) o nella risonanza magnetica delle mammelle.

A seguito dell'esame cito-istologico con diagnosi tumorale, la paziente viene inviata al chirurgo senologo per la pianificazione dell'iter terapeutico.


PERCHÉ IL MIO MEDICO MI HA DATO UNA DIVERSA INDICAZIONE?

A volte i medici possono suggerire controlli più frequenti o ravvicinati per la presenza di fattori di rischio, per esempio diversi altri caso di tumore la seno o all'ovaio in famiglia, che aumentano la probabilità che un tumore al seno si sviluppi in giovane età.

Se coesiste un'importante storia familiare di tumore a mammella/ovaio o nelle donne portatrici di mutazione genetica, è previsto un programma di sorveglianza clinico-strumentale a partire dai 25 anni.