15/04/2024
Fare rete contro il gioco d'azzardo patologico: 395 persone prese in carico dai SerD nel 2023

Nell’arco del 2023 sono state prese in carico dai SerD del territorio di ATS Insubria, cui afferiscono le province di Como e Varese, 395 persone per gioco d’azzardo patologico. Un dato in crescita, dopo il calo del periodo pandemico, che sta tornando ad assestarsi sui numeri del 2019. Ad analizzare il fenomeno del Gap nell’ambito dei due territori è Chiara Federigi, responsabile Gestione Monitoraggio Progettualità, Famiglia e Fragilità di ATS Insubria.

Dai dati raccolti dai SerD traspare che l’85% delle persone prese in carico per questa patologia sono uomini mentre solo il 15% donne. Per quel che riguarda l’età media, nel caso degli uomini varia tra i 25 e i 45 anni mentre per le donne si tratta di over 65. L’analisi dei dati raccolti da ATS Insubria fa inoltre trasparire che nella maggior parte dei casi i giocatori d’azzardo patologici sono coniugati e nel 50% del campione preso in esame si tratta di persone occupate stabilmente e con una scolarità medio-alta: il 39% di loro ha un diploma di scuola secondaria di primo grado mentre il 22% ne ha uno di scuola secondaria di secondo grado.

“La legge regionale 8 del 2013 incentrata sulle ‘Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d'azzardo patologico’ ha permesso di costruire nell’arco degli anni una progettualità condivisa che coinvolge Regione Lombardia, ATS Insubria, le tre ASST afferenti (Lariana, Sette Laghi, Valle Olona), ma anche Enti locali, Ambiti sociali, Terzo settore, associazioni, istituti scolastici e aziende - spiega Lisa Impagliazzo, responsabile Fattori di rischio comportamentali di ATS Insubria - che si concretizza nel Piano di azione locale per il contrasto al Gap il quale si articola in quattro obiettivi”.

L’Obiettivo 0 vuole supportare la messa a sistema di policy e azioni locali integrate tra ambito sociosanitario e sociale che vedano attivamente coinvolti gli Enti locali e il Terzo settore con lo scopo di dare vita a una prevenzione ambientale, ad esempio nel regolamentare l’offerta sul territorio ma anche nella creazione di eventi di sensibilizzazione sul territorio. Nell'ambito del progetto Link Insubria – Rete contro l’Azzardo” ad esempio il 20 aprile si terrà una caccia al tesoro a Lomazzo (l’appuntamento si rinnova l’11, il 18 e il 25 maggio e l’8 giugno).

L’Obiettivo 1 promuove l’aumento di conoscenze e competenze finalizzati a sostenere processi di health literacy dei diversi target attraverso specifici programmi di prevenzione, attraverso campagne di comunicazione ad hoc per le differenti fasce d’età.

L’Obiettivo 2 vuole potenziare l’attività di prevenzione e contrasto del Gap nei setting Scuola, Luoghi di Lavoro, Comunità locali. Nell’ambito della rete “Scuole che promuovono Salute – Lombardia" vengono promossi, grazie alla collaborazione del sistema scolastico: “Pedibus” nelle scuole primarie; “Life Skills Training” nelle classi terze, quarte e quinte delle scuole primarie e alla secondaria di primo grado; “Unplugged” nelle classi prime e “Peer Education” in tutte le sezioni delle secondarie di secondo grado. Per adulti vengono invece promossi i “Gruppi di Cammino” mentre nelle aziende esiste la “Rete Whp Lombardia” per la promozione della salute nei luoghi di lavoro. Inoltre la tecnica della “Peer Education” quest’anno è stata promossa, in collaborazione con Auser, anche nella fascia di popolazione anziana.

L’Obiettivo 3 vuole potenziare le opportunità di diagnosi precoce, cura e riabilitazione del disturbo del gioco d’azzardo patologico.

Le azioni sono realizzate dai Servizi Territoriali per le Dipendenze afferenti alle Aziende socio sanitarie territoriali (Asst) , e si sviluppano in tre differenti direzioni:

·        il potenziamento dei programmi di cura e riabilitazione dei cittadini affetti da Disturbo da gioco d’azzardo, anche attraverso l’inserimento in comunità;

·        garantire le possibilità di intercettazione e cura dei giocatori d’azzardo anche all’interno degli Istituiti di pena,

·        sviluppare azioni di sensibilizzazione e formazione rivolte agli operatori sociosanitari e sociali, affinché nell’ambito dei propri interventi possano sviluppare capacità di individuare precocemente i segnali del problema del gioco orientando i giocatori e loro famiglie verso i luoghi di cura.