Dopo il parto

"Il puerperio è definito come il periodo di tempo che inizia subito dopo il parto e termina con il ritorno dell'apparato genitale alle condizioni anatomo-funzionali pregravidiche: convenzionalmente si assegna a tale periodo una durata di 6 settimane. Subito dopo l'espulsione della placenta (secondamento), le prime due ore sono definite post-partum per i drastici cambiamenti che le caratterizzano, che segnano il passaggio dell'organismo dallo stato gravidico a quello puerperale.

Il puerperio è un periodo caratterizzato da cambiamenti fisici, da forti emozioni, dal progressivo ma rapido adattamento richiesto dalla nuova realtà e dalle nuove responsabilità; per nove mesi la donna ha immaginato il proprio bambino e la vita futura, ma una cosa è l'immaginazione e un'altra cosa è la situazione reale che dovrà fronteggiare anche in presenza di disturbi fisici o di stanchezza.

Nel periodo post-partum la donna dovrebbe ricevere una valutazione clinica (sanguinamenti vaginali, contrazioni uterine, pressione arteriosa, temperatura, frequenza cardiaca etc) ed essere supportata per incentivare l'allattamento esclusivo al seno. Spesso si dà per assodato che una neomamma debba essere felice in ogni istante solo per il fatto di essere mamma, ma si tratta di un falso mito. Occorre tempo per adattarsi al nuovo ruolo di madre.

La donna vede rivoluzionata la sua vita, nulla è più come prima: il sonno, l'alimentazione, gli affetti, il ruolo sociale e familiare. In altre parole tutto viene rimesso in gioco, in un momento della vita in cui deve dedicarsi ad un altro individuo, pieno di pretese sconosciute, da individuare, decodificare e soddisfare."

FONTE: Ministero della Salute 21 aprile 2016

Obiettivi assistenziali in puerperio:

  • favorire il recupero delle condizioni fisiche generali e locali della puerpera
  • favorire la relazione madre-bambino
  • favorire l'avvio dell'allattamento al seno
  • fornire supporto alla nuova famiglia, che va rassicurata sulle sue competenze
  • fornire le informazioni necessarie sui servizi di assistenza terriroriali

    1. Tutte le attività svolte all'interno dell'Ospedale Sant'Anna sono rivolte alla salute e al benessere del neonato sano e malato, posto al centro dell'attenzione dell'equipe medico-infermieristica.

      Gli operatori sanitari lavorano in stretta collaborazione con il personale del Reparto di Terapia Intensiva Neonatale nella preparazione delle madri al parto e nell'assistenza alle nascite di neonati da gravidanze a rischio.

      Terapia Intensiva Neonatale (TIN): in quest'area di degenza vengono ricoverati i neonati che richiedono stretta sorveglianza clinica e interventi sanitari anche complessi ed intensivi, in quanto prematuri o con gravi patologie.

      Nido e Patologia neonatale: sono destinati a quest'area i neonati che non presentano alcuna patologia (neonati fisiologici) e i neonati con patologia minima, che non richiedono cure intensive.

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    1. Le puerpere fisiologiche vengono dimesse in 2°-3° giornata dal parto, mentre quelle da taglio cesareo, con decorso postoperatorio regolare, in 3°-4° giornata. Quando il neonato richiede una degenza prolungata (es: prematurità - basso peso alla nascita) la puerpera viene comunque dimessa, ma può rimanere in ospedale in qualità di "nutrice" al fine di favorire l'allattamento al seno e l'attaccamento al figlio ("bonding").

      Alle puerpere da taglio cesareo, in seguito alla necessità di controllo della ferita chirurgica e rimozione punti, l'appuntamento viene dato al momento della dimissione.

      Alla dimissione alla puerpera vengono consegnati una informativa ("Consigli ed informazioni per le neo mamme") ed una brochure nella quale sono riportati tutti gli spazi di sostegno alla genitorialità, le modalità di funzionamento degli stessi ed i recapiti telefonici per potervi accedere; viene altresì ricordato alla mamma la necessità di accedere all'ambulatorio infermieristico dell'allattamento e del controllo del bambino nei primi giorni (ambulatorio di puerperio).

      In particolare, durante il controllo neonatale vengono rilevati il decorso durante il rooming-in, le problematiche inerenti l'allattamento e i primi giorni a casa. Si valutano inoltre lo stato di benessere del bimbo, la gestione del cordone ombelicale, la poppata in ambiente adeguato.

      Questa attività ambulatoriale può prevedere più controlli sino al mese di vita, soprattutto per i nati piccoli per l'età gestazionale e i late preterm (34-36+6 settimane).

    1. Per identificare e correggere problemi legati all'allattamento al seno e per diagnosticare eventuali complicanze mediche o psicologiche del puerperio è attivo un ambulatorio dedicato, gestito dall'ostetrica, che prevede un controllo della puerpera, accompagnata dal neonato, a distanza di circa 7 giorni dal parto.

      L'ambulatorio di puerperio è un servizio erogato alle donne che hanno partorito al fine di proseguire nel sostegno all'allattamento al seno e al rientro a casa, periodo spesso complesso, soprattutto in virtù del fatto che la degenza è piuttosto breve. L'appuntamento presso l'ambulatorio viene dato al momento della dimissione ospedaliera e viene garantito sia al presidio di San Fermo (poliambulatorio 2, piano 0 blu), che presso il poliambulatorio del presidio di Cantù. La scelta viene fatta in base alla domiciliazione della puerpera. Il controllo viene fatto sia sulla mamma che sul bambino. Tale appuntamento non sostituisce quello del neonatologo. Pertanto, nell'offrire questi due momenti di ritorno presso il punto nascita si cerca di accogliere e rispondere a eventuali problematiche e bisogni assistenziali della nuova famiglia.

      Eseguiti i controlli ospedalieri necessari, comunque la puerpera viene indirizzata al Consultorio Famigliare dagli operatori del polo ospedaliero, alla partecipazione ai gruppi a bassa soglia "Noi coi nostri bambini", per garantire la continuità assistenziale del percorso.

    1. L'attività, denominata "Noi con i nostri bambini", è uno spazio a bassa soglia di accoglienza, ascolto e supporto psico-educativo, a libero accesso per mamme, papà, nonni e altre figure parentali e/o d'appoggio alla funzione genitoriale con bimbi da 0 fino a 18 mesi di età.

      L'attività è gestita dalle figure professionali in co-presenza ostetrica e psicologa, con la possibilità di integrazione di infermiera e assistente sociale per le situazioni di fragilità sociale della puerpera.

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    1. In Italia lo Screening Neonatale è obbligatorio e gratuito dal 1992 per fenilchetonuria, ipotiroidismo congenito e fibrosi cistica. Negli anni lo sviluppo delle tecnologie di laboratorio ha semplificato le analisi di screening, consentendo di ampliare l’indagine ad un ampio spettro di malattie congenite, fino ad arrivare allo Screening Neonatale Esteso (SNE) che oggi comprende più di 50 patologie rare.

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