Accoglienza, la valutazione multidisciplinare e la presa in carico

Ultimo agg. 07 agosto 2024

Successivamente al "colloquio filtro", la prima prestazione erogata dal Consultorio a favore della persona/famiglia consiste nel "colloquio di accoglienza/orientamento", attraverso il quale un operatore raccoglie le informazioni relativamente alle necessità della persona/famiglia al fine di declinare e comprendere la domanda, per individuare (grazie anche alla valutazione multidisciplinare di équipe) il corretto percorso assistenziale - idoneo a rispondere al bisogno.

A seguito del colloquio di accoglienza – a seconda delle specificità rilevate - all'utente possono essere offerte (contestualmente, se opportuno e/o possibile dal punto di vista organizzativo) ulteriori colloqui (visita/colloquio, consultazione, valutazione psicodiagnostica, ecc.) per l'approfondimento e miglior comprensione della richiesta/situazione, o altre prestazioni specifiche (visite, ecc.) rispetto ai bisogni della persona/famiglia.

Sono considerate prioritarie le domande provenienti da adolescenti, quelle concernenti la gravidanza, l’assistenza ai sensi della Legge 194/78 (Interruzione Volontaria di Gravidanza), la contraccezione/procreazione responsabile, anche ai fini della prevenzione dell'I.V.G.

Nel caso in cui l'utente venga indirizzato a prestazioni consultoriali sanitarie di specialistica ambulatoriale, lo specialista di riferimento compila direttamente la prescrizione su ricettario "rosso" regionale.

Il colloquio di accoglienza/orientamento costituisce dunque il secondo filtro di accesso al servizio consultoriale – indipendentemente dalla definizione (in fase di prenotazione/primo contatto) da parte dell'utente circa la tipologia del proprio bisogno/domanda – la cui congruenza ed appropriatezza rispetto alle diverse professionalità ed effettive competenze e potenzialità consultoriali, saranno determinate solo a seguito dell'effettuazione del colloquio stesso. Per questa ragione il colloquio di accoglienza (tranne il caso di specifici percorsi assistenziali che prevedono figure professionali "ad hoc") può essere svolto dai diversi operatori consultoriali, in quanto non si caratterizza per le peculiarità tecnico/professionali di chi lo sta conducendo, bensì è finalizzato ad una prima comprensione della domanda, a cui potranno seguire approfondimenti specifici - in coerenza con i bisogni rilevati.

In quest'ottica è la manifestazione del nuovo bisogno/domanda, connesso alla specifica fase del ciclo di vita, che definisce e qualifica ogni nuova presa in carico consultoriale, rispetto alla quale si rende necessaria la specifica prestazione destinata all'accoglienza, prima comprensione ed orientamento della domanda stessa.

Il campo elettivo di pertinenza consultoriale è quindi rappresentato da situazioni "storicamente connotate" rispetto all'evoluzione del ciclo di vita individuale e /o familiare, che possono trovare adeguata risposta/sostegno/risoluzione mediante interventi di breve/media durata.

Sulla base degli esiti delle prestazioni valutative concordate – (presentate alla valutazione multidisciplinare di équipe) - e qualora sia ritenuta opportuna e congruente la presa in carico consultoriale – viene progettato il percorso personalizzato a favore della persona/coppia/famiglia (progetto individuale e relativa pianificazione degli interventi), che viene condiviso e sottoscritto anche dall’interessato e che costituisce elemento ineludibile del FASAS (l’insieme unitario della documentazione sociosanitaria relativa all’assistito). Il progetto è soggetto a periodica revisione multidisciplinare in occasione di ogni cambiamento della situazione e comunque al massimo ogni 6 mesi.