20/12/2024
Osteonecrosi delle ossa mascellari: all’ospedale Sant’Anna un ambulatorio dedicato

Prevenzione, diagnosi e terapia delle osteonecrosi delle ossa mascellari radio-farmaco indotte costituiscono l’attività di un nuovo ambulatorio specialistico. Il servizio, attivato a luglio dello scorso anno all’ospedale Sant’Anna, è promosso dalla Chirurgia Maxillo Facciale, diretta dal dottor Luigi Colombo. Ad oggi sono state effettuate 257 tra prime visite e visite di controllo e 38 interventi di chirurgia maggiore. “Da tempo siamo centro di cura e centro promotore dei protocolli nazionali di gestione di questi pazienti - sottolinea il primario - Recentemente abbiamo potuto implementare questa attività grazie all’arrivo della dottoressa Giordana Bettini che è stata responsabile sostituto del Centro di riferimento delle malattie ossee farmaco-indotte nella Regione Veneto”. 

La dottoressa Bettini, che ha fatto parte dell’équipe che ha eseguito, tra l’altro, il primo trapianto italiano di mandibola artificiale eseguito a Padova nel 2016, è autrice di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali ed oltre all’attività clinica ha svolto attività di ricerca nel campo delle MRONJ appunto (Medication-Related Osteonecrosis of the Jaw, la osteonecrosi delle ossa mascellari correlata a farmaci). In questo campo ha collaborato alla stesura dei protocolli nazionali di gestione, al rischio di questa patologia e alla sua prevenzione, con il patrocinio delle Società Italiane di Chirurgia Maxillo Facciale (SICMF) e Patologia e Medicina Orale (SIPMO) ed è componente della rete di specialisti nazionali (Italian Consensus on the Medication-Related Osteonecrosis of Jaws). “Parliamo di una patologia cronica che si sviluppa nelle ossa mascellari di pazienti esposti a terapia con farmaci o a trattamenti radianti dell’area testa collo ed è caratterizzata da una necrosi ossea che porta poi a sviluppare una serie di alterazioni funzionali, masticatorie, deglutitorie, fonatorie e morfologiche - sottolinea la dottoressa Bettini - E’ importante l’identificazione e il precoce trattamento dei fattori di rischio a livello del cavo orale e quindi la necessità di un approccio integrato tra gli specialisti prescrittori (oncologi, ematologi, internisti, reumatologi, geriatri, ortopedici) e i clinici orali, odontoiatri e chirurghi maxillo facciali e gli otorinolaringoiatri”. “Per la gestione del paziente a rischio o già affetto dalla patologia - prosegue la dottoressa Bettini - attivare un percorso assistenziale mirato ed integrato con i vari specialisti coinvolti assicura una migliore efficacia dei trattamenti proposti e facilita i percorsi di prevenzione. A fronte di un maggior numero di controlli e visite, tra l’altro, potremmo anche ridurre la necessità di ricorrere all’intervento chirurgico”.

Proprio per diffondere le conoscenze raggiunte nonchè i più recenti protocolli, nel corso dei prossimi mesi verrà organizzato un apposito corso di formazione che sarà aperto anche ai medici di medicina generale.

Nel gruppo di professionisti di Asst Lariana che seguono questi pazienti, il dottor Colombo e la dottoressa Bettini sono affiancati dai chirurghi maxillo facciali Stefano ValsecchiCarlo GervasoniAnita TronchetMuriel MaccagniAndrea Lazzarotto.

La osteonecrosi delle ossa mascellari correlata a farmaci, nota come Medication-Related Osteonecrosis of the Jaw (MRONJ) comporta segni e sintomi a livello del cavo orale come osso esposto, infezioni ripetute, mobilità dentaria, persistenza di alveolo aperto dopo un’estrazione dentaria, lesioni da protesi dentaria fino alla comparsa di fistole o fratture mandibolari. Si tratta di una patologia del tessuto osseo riscontrata in pazienti trattati con determinati farmaci, inizialmente solo i bisfosfonati, poi anche il denosumab e farmaci antiangiogenetici (bevacizumab, TKIs, ecc). Il quadro di conoscenze in tema di MRONJ è in continua evoluzione, sia per quanto riguarda l’epidemiologia ed i fattori di rischio, sia per le ipotesi patogenetiche, sia per il management odontoiatrico. Da qui l’importanza di assicurare ai pazienti interventi precoci, soprattutto in termini preventivi.